[S.LIBRO] I re taumaturghi
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I
re taumaturghi 1924 – Marc Block
È un'analisi della figura regale nel Medioevo,
di tutti i simboli, i valori e le espressioni ideali e materiali del potere di
cui i regnanti si avvalsero per poter non solo regalare prestigio all'immagine
del monarca, ma darne anche una sorta di giustificazione del proprio potere
temporale. Caricare il re di sacralità fu uno strumento di consolidazione del
controllo monarchico sulle genti, in un sistema feudale ove la Grazia divina
era (in teoria) il requisito fondamentale per un uomo di salire sul trono
secolare. A differenza del Pontefice Romano o dell'Imperatore Bizantino, che
erano eredi della Chiesa di Cristo e capi della Spiritualità e portavoci della
volontà stessa del Creatore, i sovrani temporali dovevano costantemente
"reinventare" il concetto del proprio diritto sacro, cioè voluto da
Dio, di governare i Regni cristiani. Viene così creata nel tempo l'idea del
sovrano come uomo nobile, al di sopra dei "semplici", toccato dalla
Grazia divina. Come tale, esso manifesta delle capacità, poteri che nell'immaginario collettivo appaiono quale vero segno della
benevolenza di Dio.
Tra gli esempi che cita Marc Bloch non
vi è esclusivamente il potere di guarire appestati e scrofolosi. Riporta
nell'introduzione del saggio un comunicato del Re d'Inghilterra, Edoardo III,
al re Filippo VI, ove gli intima di abdicare dal
trono di Francia, poiché indegno del titolo, in quanto non discendente diretto
della linea di sangue legittima (la dinastia Valois) e
quindi non meritevole della consacrazione a regnante. Se desiderava evitare una
guerra (quella che sarà detta dei Cent'anni), doveva mostrare le qualità che
erano proprie di un sovrano: combattere in un leale duello con il contendente,
ove Dio avrebbe giudicato il meritevole, oppure esporsi alla fame dei leoni
all'interno di una gabbia, giacché il leone, animale fiero e nobile, mai e poi
mai avrebbe attaccato un legittimo sovrano. Ecco dunque che l'idea del Re al di
sopra degli altri uomini si manifesta nuovamente, in forme diverse.
Potere temporale e spirituale
trovavano in queste manifestazioni di capacità e qualità ultraterrene cemento
comune per l'alleanza tra i due poteri. Difatti i regnanti erano soliti
concedere le proprie cure ai malati in occasione di messe solenni, officiate
dalle massime cariche ecclesiastiche di Francia (il vescovo di Chartres,
di Reims o Le Puy); poiché sotto gli occhi di Dio e
dei suoi ministri, nel mistero sacro della comunione sotto le due specie, i
poteri taumaturgici dei regnanti acquisivano reale forma e si palesavano come
vere emanazioni della volontà divina, assumendo una connotazione del tutto
sacra, esule da ogni sospetto di paganesimo o eresia.
Alla base di queste consacrazioni
stavano le aspre lotte tra l'emergente Chiesa
gallicana, più improntata sul riconoscere nel Re di Francia il
proprio protettore, e il Pontefice Romano, che voleva impedire ogni forma di autocefalia ecclesiastica all'interno della
Cristianità e affermare il proprio esclusivo privilegio di officiare simili
prodigi e di governare i Cristiani per volontà del Redentore. I re taumaturghi analizza così un altro aspetto della
cosiddetta "Lotta per le investiture", una
profonda crisi originata dall'antagonismo delle varie istituzioni sopra la
legittimità del proprio potere sulla Terra e sulla possibilità di amministrare
la vita del popolo cristiano (il che si traduceva spesso nel diritto di
eleggere da sé i vescovi e le altre cariche ecclesiastiche, la cui
amministrazione demaniale garantiva una grande possibilità di arricchimento).
All'origine di questa alleanza tra
sovrano e vescovo (scettro e pastorale) stava la conversione e la consacrazione
del primo grande sovrano cattolico dei Franchi: Clodoveo I,
della dinastia merovingia,
battezzato con l'olio sacro donato dallo Spirito Santo al vescovo Remigio e proclamato sovrano per volontà di
Dio. In questo episodio di sovrani di Francia (tra i cui titoli vi era quello
di "Re Cristianissimo") videro l'origine delle proprie capacità
miracolose.
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